Tutto sui nodi marinareschi 

I nodi oggi come un tempo hanno varie funzioni e spesso ci sono utili anche nel quotidiano, nell'ambito del lavoro, come a casa o semplicemente nel tempo libero.

Questo piccolo manuale si prefigge l'obbiettivo di portare l'attenzione sulle potenzialità che ci vengono offerte dalla capacità di saper fare un buon nodo, quando magari ci troveremo a manovrare una corda mentre per imparare dovete fare un continuo esercizio pratico e in diverse situazioni / condizioni in quanto mi è capitato speso di vedere persone eseguire molto bene i nodi con il classico cordino e poi non saperli fare al momento del bisogno “reale” , magari a testa in basso , oppure senza luce o in condizioni di stress per cause diverse.

Nella legatura si eseguono diversi tipi di nodi: d'avvolgimento, di giunzione, d'arresto, ecc.; per fare una legatura, però non è sufficiente eseguire una serie di nodi ma occorre conoscere la natura dei cavi e saperli trattare e mantenere in efficienza.

Un nodo fatto bene è un nodo che resiste a tutti gli sforzi e che è facile da sciogliere, mentre un nodo fatto male invece, si scioglie al minimo sforzo oppure rimane così stretto da non riuscire più a scioglierlo

 

Ma, oltre a ciò, i nodi andrebbero imparati bene perché sono importantissimi in tutte le operazioni di salvataggio.

Una vita umana può dipendere da un nodo ben fatto, ad esempio per lanciare un cappio solido a chi guada un torrente o peggio, accidentalmente rischia di annegare, come per calare qualcuno dalla sommità di un dirupo o dalla finestra di una casa che va a fuoco, quindi occorre avere pratica per sapere fare il nodo giusto, quando occorre e magari in pochi e preziosi istanti. Imparare i nodi, esercitandosi una corda (cavo, sagola o barbetta ) di diametro diverso ed in situazioni diverse, su pali,ganci,spallacci ,bitte,sulla propria persona e altre persone.

Vi consiglio di provare e riprovare finche non diventi un gesto naturale, automatico e che si padroneggi in qualunque momento. In diversi casi esistono più nodi che svolgono una stessa funzione, pertanto la scelta di uno rispetto ad un altro è un fatto puramente soggettivo, e può dipendere molto dalla nostra capacità manuale.

A prescindere comunque dalle preferenze personali, esistono tecniche e termini universali che è bene conoscere e ricordare, fra questi è importante sapere che il dormiente è il capo della corda che non prende attivamente parte alla realizzazione del nodo, mentre l'altro capo è definito corrente; il doppino è il ripiegamento della corda su se stessa a formare un occhiello, la legatura è un nodo che si realizza attorno ad un oggetto, mentre il nodo doppio è un nodo che si realizza su una porzione doppia della corda oppure su una coppia di corde.

Vediamo nel dettaglio questa suddivisione dei nodi in base al loro impiego :

 

NODI DI ARRESTO

I nodi d'arresto si eseguono all'estremità dei cavi, allo scopo d'impedire che essi si sfilino da fori o da bozzelli.

L'applicazione più elementare dei nodi d'arresto è il nodo che serve a trattenere il filo nella cruna dell'ago.

In marineria i nodi d'arresto vengono impiegati nelle manovre correnti (scotte, drizze, ecc.) e a scopo decorativo su cime particolarmente in vista. Alcuni di essi, come ad esempio il pugno di scimmia, possono essere impiegati come nodi d'appesantimento per le cime o sagole da lancio. I più importanti nodi d'arresto sono: il nodo semplice, il nodo Savoia, il nodo del cappuccino, il pugno di scimmia.

 

 

Nodi di Accorciamento, Nodo a otto, o nodo Savoia.


Per accorciare di poco una corda o per impedire che essa si sfili da un anello o da una carrucola. Per assicurare una corda per arrampicate.


Nodo semplice


È la base di molti altri nodi più complessi.


Nodo del cappuccino


Per appesantire l'estremità di una corda, o per evitare che essa fuoriesca da un anello o da una carrucola, o per fare una corda per arrampicata.


Pregi e difetti:


Il nodo semplice, detto anche singolo, se fatto all'estremità del cavo è un nodo sicuro, ma ha il difetto di stringersi troppo danneggiando le fibre del cavo. Per tale motivo è difficile da sciogliere, particolarmente quando il cavo è bagnato. È un nodo raramente usato nella nautica.

Applicazioni:
Il nodo semplice alla funzione d'arresto unisce quella di tenere legato un corpo, quando i due capi della fune siano in tensione però altrimenti il nodo si scioglierebbe con estrema facilità. La sua presenza sulle funi di salvataggio, a intervalli regolari, rende più agevole l'arrampicata, come anche garantire una miglior presa se usiamo la corda per salire un albero, un muro o altro ostacolo. È infine l'elemento base per la realizzazione di nodi più complessi.

 


NODI di GIUNZIONE


Fanno parte dei nodi di giunzione quei nodi che l'uomo ha usato da sempre nelle più elementari occorrenze: per costruire capanne, unendo liane, trappole per animali, armi primitive, per tessere, per intrecciare. Ai nodi di giunzione si chiede facilità di essere sciolti dopo l'uso, e di poter unire le estremità, di due cavi senza danneggiarne la consistenza, sostituendo l'impiombatura.



Tali nodi, pertanto, danno la possibilità di usare gli stessi cavi o cime più volte. Affinché i nodi di giunzione offrano una certa sicurezza occorre che i cavi usati abbiano lo stesso diametro e le stesse proprietà fa eccezione a questa regola il nodo bandiera che, pur unendo due cavi di diverso diametro e natura, risulta altrettanto sicuro.

I più importanti nodi di giunzione sono: il nodo piano, il nodo di scotta o bandiera, il nodo vaccaio, il nodo inglese, il doppio nodo inglese le due gasse. Per alcuni nodi di giunzione esiste la possibilità del ganciamento, il quale consiste in un doppino che forma un occhio aggiunto al nodo stesso.



I nodi ganciati più importanti sono: il nodo piano ganciato, detto nodo di terzarolo o di matafione e il nodo bandiera ganciato. Esistono altri nodi di giunzione, con caratteristiche diverse da quelli usati nell'arte marinaresca, i quali quando si stringono non si possono più, sciogliere. I più noti sono il nodo del tessitore e il nodo di rete.



Nodo di scotta o bandiera


Tale nodo deve il suo nome all'uso cui è destinato. Infatti è detto nodo di scotta perché serve a collegare le scotte, cioè i cavi usati per orientare la velatura, con speciali occhielli situati alle estremità delle vele quadre; è, detto anche nodo bandiera perché con due nodi bandiera vengono appunto collegate le estremità inferiore e superiore delle bandiere.
 

Nodo della rete, o nodo incrociato, o nodo di bandiera


Per unire due corde, anche di spessore differente, adatto anche per forti pesi. Per fabbricare una rete (da cui prendere il nome). Nel caso di corde di spessore differente, è la corda più piccola che va incrociata perché la trazione la fa immobilizzare contro la corda grossa. Con due corde dello stesso spessore il nodo della rete è più sicuro del nodo piano.

 


Nodi di Giunzione Nodo piano, o nodo del terzarolo


Per unire due corde di uguale spessore. Non va usato per forti pesi.


Nodo del pescatore, o nodo inglese


Per unire due corde di uguale spessore, specialmente se umide. Si scioglie facilmente anche se le corde sono bagnate. I due nodi semplici devono incastrarsi uno nell'altro e non opporsi uno contro l'altro.



NODO DEL CHIRURGO

Nodo del chirurgo


Per unire due estremità di funi di uguale spessore, in particolare se sono sfrangiate. Utile per i lacci emostatici.


NODO DI CARRICK

Nodo di Carrick


Carrick in irlandese significa roccia e questo nodo, molto solido, serve per unire corde di almeno 20 mm di diametro, sottoposte a sforzi considerevoli. Il nodo di carrick va completato con due piccole legature a fascia. In caso contrario, sotto trazione il nodo si aggroviglia e non serve a nulla.


Pregi e difetti:


I pregi dei nodi di scotta o nodi bandiera sono: poter unire due cavi di diverso diametro e natura, una rapida esecuzione, non scorrere, non stringersi e offrire una maggiore resistenza se sottoposto a forte tensione. Il maggiore pregio di questo nodo consiste senza dubbio nel poter unire due cavi di diverso diametro; ciò non toglie, però che esso non possa essere usato altrettanto proficuamente nell'unione di cavi di uguale diametro.


Applicazioni:
Questi nodi vengono usati in nautica sulle manovre correnti, per collegare gomene, sagole, sartie e stralli; in alpinismo per collegare due corde anche di differente diametro; infine in campeggio per mettere in tensione i tiranti, per appendere l'amaca, ecc.

 

NODI di AVVOLGIMENTO


I nodi d'avvolgimento, generalmente, si eseguono direttamente su di un oggetto, sia per assicurare qualcosa su di esso, sia per stringergli un cavo attorno. È buona regola mentre si eseguono le volte seguire il senso di torsione del cavo. Questi nodi sono anche usati frequentemente in caso di necessità per le operazioni di salvataggio in montagna, dagli operatori esperti e preposti a tali attività.


I nodi d'avvolgimento sono divisi in due gruppi: al primo appartengono quei nodi che vengono eseguiti passando due o più volte il cavo attorno all'oggetto e inserendo corrente e dormiente sotto le volte; al secondo gruppo appartengono quei nodi che vengono eseguiti passando due o più volte attorno all'oggetto e annodando il corrente attorno al dormiente con dei mezzi colli. Fanno parte del primo gruppo: il parlato semplice, doppio e triplo (su asta o anello), il parlato ganciato, la bocca di lupo, il nodo di galloccia, il nodo di galloccia ganciato. Appartengono al secondo gruppo: i mezzi colli, il mezzo collo ganciato, il nodo di ancorotto, doppio e triplo, il nodo di bozza.

PARLATO-------------PARLATO DOPPIO-----------BOCCA DI LUPO


Glossario dei termini in uso:

 

Anima


È la parte resistente delle corde trecciate costituita da fibre parallele o debolmente ritorte.

Assuccare


Stringere una legatura, un nodo; mettere in tensione una manovra o un cavo in bando.



Bozzello


Nel linguaggio marinaresco è sinonimo di carrucola. Il bozzello può essere semplice, doppio, triplo, ecc., in funzione del numero di pulegge che lo compongono. Il bozzello semplice è una leva di primo genere e serve a cambiare la direzione con cui si muovono i cavi. I bozzelli multipli, uniti ad altri bozzelli, formano i paranchi, cioè quei sistemi di funi che richiedono una minor applicazione di forza per vincere certe resistenze.


 


Cavo


Nel linguaggio marinaresco è sinonimo di corda o fune.


Cima


Termine marinaresco usato per indicare una fune di medio diametro.

Collo


Giro completo di un cavo attorno a un oggetto in modo che il corrente e il dormiente divarichino di 180°.


Commettitura


E' l'operazione di torsione dei legnuoli che così uniti formano il cavo.


Corrente


Il tratto terminale di cima che nella confezione di un nodo ha parte attiva. Il termine corrente viene usato in contrapposizione all'altro tratto di cima che, non prendendo parte attiva nella confezione del nodo, viene chiamato dormiente.


Doppino


Ripiegamento di un cavo su se stesso. Il cavo ripiegato, dopo aver formato un occhiello, si dispone parallelamente a se stesso.


Dormiente


Tratto di cima che non prende parte nella confezione del nodo.


Filaccia


È il prodotto della filatura di una fibra vegetale o sintetica. Più propriamente viene chiamata filato o trefolo. Due o più filati ritorti insieme formano il legnuolo. Due o più legnuoli formano il cavo.

 


Gomena


Cavo di grosso diametro (circa 45 cm).



Impiombatura


Unione di due cavi ottenuta intrecciando fra loro i legnuoli.



Impalcatura


Legatura con spago effettuata alle estremità dei cavi affinché non si sfilaccino.



Intagliatura


Unione di due cavi mediante nodi di giunzione.



Legnuolo


Due o più filati uniti per torcitura. Commettendo due o più legnuoli si ottiene un cavo.

 

 

NODI ORNAMENTALI

PUGNO DI SCIMMIA

SACCHETTO CON CORTELLACCIO

MANDORLETTA A 4 PUNTE

REALIZZAZIONE

MANDORLETTA A 5 PUNTE

REALIZZAZIONE

MANDORLETTA A 10 PUNTE

TRECCIA OCEANO

REALIZZAZIONE

ANCORETTA

PAGLIETTO RETTANGOLARE

ESECUZIONE

PESCAGGINA

CROCE DI SALOMONE

CROCE CELTICA

NODO DI BOTTE

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TRIANGOLO

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TRIANGOLO1

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ANGOLO

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