IL SUPPORTO DI BASE DELLE FUNZIONI VITALI (BLS)

 

IL SUPPORTO DI BASE DELLE FUNZIONI VITALI (BLS)



II Supporto di base delle funzioni vitali (Basic Life Support, BLS) consiste nelle procedure di rianimazione cardiopolmonare (RCP) necessarie per soccorrere un paziente che:

  • ha perso coscienza;
  • ha una ostruzione delle vie aeree o si trova in stato di apnea per altri motivi;
  • è in arresto cardiaco.

L'obiettivo principale del BLS è la prevenzione dei danni anossici cerebrali; le procedure sono finalizzate a:

  • prevenire l'evoluzione verso l'arresto cardiaco in caso di ostruzione respiratoria o apnea;
  • provvedere alla respirazione e alla circolazione artificiali in caso di arresto di circolo.

Le procedure di BLS sono standardizzate e riconosciute valide da organismi internazionali autorevoli (American Heart Association, European Resuscitation Council, Italian Resuscitation Council) che periodicamente provvedono ad una revisione critica e ad un aggiornamento in base all'evoluzione delle conoscenze.
L'acquisizione delle "abilità" del BLS prevede la frequenza di un corso di tipo pratico-comportamentale; pertanto il presente manuale costituisce uno degli strumenti didattici del corso stesso e non può sostituirlo.



SEGNI DI ALLARME DELL'ATTACCO CARDIACO



Quando una parte del muscolo cardiaco non riceve un adeguato flusso di sangue per un periodo prolungato (circa 20-30 minuti) si manifesta una condizione clinica comunemente chiamata "attacco cardiaco", che può in alcuni casi portare all'infarto miocardico, cioé alla morte di un certo numero di cellule cardiache.
Nel corso di un attacco cardiaco è possibile che si verifichi la cessazione improvvisa dell'attività di pompa del cuore (arresto cardiaco) dovuta in molti casi a fibrillazione ventricolare; in tal caso i presenti, se sono in grado di farlo, devono tempestivamente mettere in atto le procedure del BLS e attivare il sistema di emergenza.
Tuttavia, è opportuno conoscere i segni premonitori che possono farci sospettare che un arresto cardiaco sia imminente o possibile, così da poter mettere in atto un soccorso precoce; è opportuno cioé conoscere i segni di allarme dell'attacco cardiaco:

  • dolore o senso di oppressione al centro del torace o localizzato alle spalle, al collo, alla mandibola o alla parte superiore dell'addome in corrispondenza dello stomaco;
  • sudorazione, nausea, sensazione di "mancanza di respiro" e di debolezza;
  • il dolore non viene necessariamente descritto come "acuto"; a volte può essere di entità modesta ed essere presente solo difficoltà respiratoria;
  • i sintomi possono comparire in qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento, sia che il paziente stia facendo uno sforzo, sia che si trovi a riposo.





LA MORTE IMPROVVISA



Si definisce morte improvvisa la cessazione brusca ed inaspettata dell'attività circolatoria e respiratoria.
Può verificarsi senza segni premonitori ed essere la prima manifestazione della malattia coronarica. Può colpire pazienti con malattia cardiaca nota, specialmente nel corso delle prime due ore dall'inizio di un attacco cardiaco o soggetti non cardiopatici.



IL DANNO ANOSSICO CEREBRALE



La mancanza di apporto di ossigeno alle cellule cerebrali (anossia cerebrale) produce lesioni che diventano irreversibili dopo circa 4-6 minuti di assenza di circolo. L'attuazione di procedure atte a mantenere una ossigenazione d'emergenza può interrompere la progressione verso una condizione di irreversibilità dei danni tessutali. Qualora il circolo venga ripristinato ma il soccorso sia stato ritardato o inadeguato, l'anossia cerebrale prolungata si manifesterà con esiti di entità variabile: stato di coma persistente, deficit motori o sensoriali, alterazioni delle capacità cognitive o della sfera affettiva, ecc. Le possibilità di prevenire il danno anossico dipendono dalla rapidità e dalla efficacia delle procedure di soccorso, ed in particolare dalla corretta applicazione della "Catena della sopravvivenza".

La "Catena della sopravvivenza"

La sopravvivenza integra dopo un arresto cardiaco avvenuto in sede preospedaliera dipende dalla corretta realizzazione di una serie di interventi; la metafora della "catena" sta a significare che se una delle fasi del soccorso è mancante, le possibilità di sopravvivenza sono ridottissime.
Come illustrato in figura, i quattro anelli della catena sono costituiti da:

  • accesso precoce al sistema di emergenza;
  • inizio precoce delle procedure di BLS (con particolare riferimento al BLS messo in atto dalle persone presenti);
  • defibrillazione precoce, cioè arrivo precoce sul posto di un'èquipe in grado di praticare la defibrillazione;
  • inizio precoce del trattamento intensivo (ACLS).
quattro anelli della Catena del BLS prima del 2000




Dopo il BLS, quindi, la prosecuzione logica della formazione nella RCP comprende l'acquisizione delle tecniche di supporto vitale avanzato (Advanced Cardiac Life Support, ACLS): defibrillazione, intubazione tracheale, impiego di farmaci, ecc. Esse hanno l'obiettivo del ripristino del circolo spontaneo e della stabilizzazione del paziente dopo arresto cardiaco.
La defibrillazione, anche se inclusa fra le tecniche ACLS, viene sempre più considerata come un passo del BLS praticato da personale sanitario: nei sistemi di soccorso in cui le unità BLS praticano la defibrillazione precoce con i defibrillatori semiautomatici (DAE) si sono osservati significativi miglioramenti della sopravvivenza dopo arresto cardiaco in sede preospedaliera.
Pertanto, la nuova catena della sopravvivenza (linee guida 2000) è formata da tre anelli:


tre anelli della Catena del BLS dal 2000





IL BLS IN SITUAZIONI PARTICOLARI



In caso di arresto cardiaco (fibrillazione ventricolare, asistolia, dissociazione elettromeccanica) la perdita di coscienza e la cessazione dell'attività respiratoria si verificano entro circa 30 secondi.
A seguito di apnea o grave difficoltà respiratoria, l'arresto cardiaco può sopraggiungere dopo un tempo variabile; il polso può essere quindi ancora presente per un certo tempo nel paziente con ostruzione respiratoria o apnea.
In questi casi è indicato mettere in atto le procedure BLS per prevenire l'evoluzione verso l'arresto cardiaco:

Accidente cerebrovascolare (stroke):
può presentarsi in modi molto diversi (alterazioni della coscienza, della parola, della motilità, della sensibilità, convulsioni, ecc.); il mantenimento della pervietà delle vie aeree (sollevamento del mento, estensione della testa) deve essere assicurato nei casi in cui il rilassamento muscolare e la riduzione del livello di coscienza provocano l'ostruzione.

Trauma:
la sequenza A-B-C del BLS non è diversa in caso di evento traumatico, ma nel mantenimento della pervietà delle vie aeree si deve tenere conto della possibilità di lesioni alla colonna cervicale, quindi:

  • sollevamento del mento o della mandibola senza estensione del capo (testa in posizione neutrale);
  • mantenimento in asse di testa e collo.

La posizione laterale di sicurezza è controindicata.
Le possibilità di successo della rianimazione in caso di arresto cardiaco post-traumatico in sede preospedaliera sono scarse; la causa infatti risiede spesso in lesioni che riducono l'efficacia della ventilazione e del massaggio cardiaco (es. tamponamento cardiaco, pneumotorace a tensione, dissanguamento, ecc.).

Elettrocuzione - folgorazione:
L'esposizione a scariche elettriche può provocare arresto cardiaco immediato (per fibrillazione ventricolare o altre aritmie ventricolari gravi) o apnea (per inibizione dei centri respiratori, contrazione tetanica dei muscoli respiratori o paralisi muscolare prolungata).
Le procedure di BLS sono indicate in tutte le condizioni descritte, una volta che il soccorritore ha provveduto a salvaguardare la sua sicurezza.

Annegamento:
le possibilità di sopravvivenza dipendono dalla durata dell'ipossia, pertanto è necessario iniziare al più presto le procedure di BLS, che non differiscono da quelle standard. La ventilazione non deve essere ritardata nel tentativo di estrarre acqua dalle vie aeree: in molti casi non è presente ed è comunque quasi sempre impossibile farla uscire.
Qualora il soccorritore raggiunga la vittima in acqua, dovrà prima di tutto provvedere alla propria incolumità servendosi sempre di un galleggiante. II massaggio cardiaco può essere eseguito solo su un piano rigido, mai in acqua; le manovre di Heimlich non sono utili per estrarre liquido dalle vie aeree e sono indicate solo se si sospetta un'ostruzione da materiale solido. Nel provvedere alla pervietà delle vie aeree deve essere valutata la possibilità di trauma cervicale (vedi sopra).



LA SEQUENZA DEL BLSD



La sequenza delle procedure di BLSD consiste in una serie di azioni alternate con fasi di valutazione.
Le azioni sono schematizzate mnemonicamente con l'ABCD:

  • A. Apertura delle vie aeree (Airway);
  • B. Bocca-a-bocca (Breathing);
  • C. Compressioni toraciche (Circulation);
  • D. Defibrillazione (Defibrillation).

Ogni passo è preceduto da una fase di valutazione:

  • Valutazione dello stato di coscienza -> A;
  • Valutazione della presenza di attività respiratoria (GAS) -> B;
  • Valutazione della presenza di attività circolatoria (polso carotideo e segni di circolo) -> C;
  • Ritmo al defibrillatore semiautomatico (DAE) -> D.


Ogni azione (ABCD) è sempre preceduta dalla relativa valutazione.



VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA



Il primo passo nel soccorso di una persona apparentemente senza vita consiste nel valutare lo stato di coscienza:

  • chiamala a voce alta;
  • scuotila delicatamente (spalle).
valutazione dello stato di coscienza



La condizione di non coscienza autorizza l'attivazione della sequenza del BLS:

  • chiama aiuto, fai portare il DAE;
  • posiziona la vittima su un piano rigido o a terra, allineando il capo, il tronco e gli arti.

Nel caso di trauma, la vittima può essere spostata se è assicurato il mantenimento in asse di collo e tronco.



A. APERTURA DELLE VIE AEREE



La perdita di coscienza determina un rilasciamento muscolare e la lingua va ad ostruire le prime vie aeree.
Per ottenere la pervietà delle vie aeree bisogna iperestendere il capo:

  • solleva con due dita il mento;
  • spingi la testa all'indietro appoggiando l'altra mano sulla fronte.
apertura delle vie aeree

Questa manovra impedisce la caduta indietro della lingua e permette il passaggio dell'aria.
Tecnica alternativa: posizionandoti dietro la testa del paziente, solleva la mandibola agganciandone gli angoli con le due mani. In caso di sospetta lesione traumatica cervicale, solleva la mandibola senza estendere la testa.
Controlla quindi se nella bocca della vittima sono presenti oggetti o residui di alimenti e se possibile cerca di asportarli.

controllo di eventuali oggetti estranei nella bocca



Mezzo aggiuntivo: cannula faringea.
La cannula faringea facilita il mantenimento della pervietà delle vie aeree; posta tra la lingua e la parete posteriore del faringe garantisce il passaggio dell'aria attraverso le vie aeree superiori, sia in caso di respiro spontaneo che durante ventilazione con maschera (vedi oltre).

posizionamento cannula faringea

Attenzione: se sono presenti i riflessi faringei, è possibile che lo stimolo meccanico della cannula provochi il vomito; in questo caso l'ostruzione delle vie aeree può venire aggravata. E' opportuno quindi non impiegare la cannula se il soggetto reagisce al tentativo di inserimento.
Le dimensioni della cannula possono essere stimate prendendo la distanza tra il lobo dell'orecchio e l'angolo della bocca.



VALUTAZIONE DELLA PRESENZA DI ATTIVITA' RESPIRATORIA



Una volta provveduto alla pervietà delle vie aeree occorre valutare se l'attività respiratoria è presente
(GAS: Guardo, Ascolto, Sento):

  • mantieni il mento sollevato ed il capo esteso;
  • avvicina la guancia alla bocca e al naso della vittima;
  • ascolta e senti l'eventuale passaggio di aria;
  • guarda se il torace si alza e si abbassa.
valutazione presenza attività respiratoria

Valuta per 10 secondi.
Attenzione: la presenza di "respiro agonico" ("gasping") equivale ad assenza dell'attività respiratoria: consiste in contrazioni dei muscoli respiratori accessori senza che venga prodotta una espansione del torace; è un respiro inefficace.



POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA



Qualora l'attività respiratoria sia presente e la vittima rimanga non cosciente, è possibile utilizzare la posizione laterale di sicurezza, che permette di:

  • mantenere l'estensione del capo (quindi la pervietà delle vie aeree);
  • prevenire la penetrazione nelle vie aeree di materiale presente nella bocca (es. vomito), che può defluire all'esterno;
  • mantenere la stabilità (il corpo non rotola).
posizione Laterale di Sicurezza

Puoi utilizzare questa posizione in attesa di altri soccorsi o nel caso tu debba allontanarti.
Non è indicata in caso di eventi traumatici. Se la vittima deve essere lasciata in posizione laterale per oltre 30 minuti, deve essere girata sul lato opposto. La presenza di attività respiratoria deve essere verificata regolarmente.



B. RESPIRAZIONE BOCCA - BOCCA O BOCCA - NASO



Qualora l'attività respiratoria sia assente, è necessario iniziare la respirazione artificiale.
Tecnica della respirazione bocca-bocca:

  • posizionandoti a fianco della vittima, mantieni il capo esteso tenendo una mano sulla fronte e solleva il mento con due dita dell'altra mano;
  • appoggia la tua bocca bene aperta sulla bocca della vittima;
  • soffia due volte lentamente (2 secondi) nelle vie aeree della vittima in modo da gonfiare i suoi polmoni;
  • mentre insuffli osserva che il torace si alzi;
  • tra un'insufflazione e l'altra osserva che la gabbia toracica si abbassi.

II pollice e l'indice della mano sulla fronte stringono il naso nel momento dell'insufflazione.

respirazione bocca-bocca

Se per qualche motivo la ventilazione attraverso la bocca è impedita, è possibile insufflare attraverso il naso mantenendo sempre esteso il capo con una mano e sollevando il mento per chiudere la bocca con l'altra. Insufflazioni troppo brusche o con insufficiente estensione della testa provocheranno introduzione di aria nello stomaco, distensione gastrica e vomito.



VENTILAZIONE CON MEZZI AGGIUNTIVI



E' opportuno che il personale sanitario utilizzi mezzi aggiuntivi di ventilazione, evitando, quando possibile, il contatto diretto con il paziente.

Ventilazione bocca-maschera:

Si pratica per mezzo di una maschera tascabile (pocket mask) o di maschere per rianimazione tradizionali.
Tecnica:

  • posizionati dietro la testa della vittima;
  • appoggia la maschera sul viso della vittima;
  • solleva la mandibola ed estendi la testa con entrambe le mani;
  • mantieni aderente la maschera con pollice ed indice di entrambe le mani;
  • insuffla nel boccaglio della maschera.
ventilazione bocca-maschera

La ventilazione bocca-maschera è molto efficace, di facile esecuzione e permette di erogare un volume elevato ad ogni atto. Raccordando la maschera ad una sorgente di ossigeno è inoltre possibile ventilare con aria arricchita di ossigeno. E' possibile utilizzare tale tecnica anche in posizione laterale.



Ventilazione pallone-maschera:

Si effettua utilizzando il sistema pallone autoespansibile-maschera e, non appena possibile, ossigeno. Una valvola unidirezionale permette all'aria espirata di non rientrare nel pallone e quindi di non essere reinspirata. Possono essere ottenuti arricchimenti di ossigeno di varia entità, a seconda che venga utilizzato o meno un reservoir (serbatoio) e a seconda del flusso di ossigeno impiegato (valori indicativi in tabella).

Sistema pallone autoespansibile-maschera con flusso di concentrazione di ossigeno inspirato:
10-12 lt/min senza reservoir 40-50% di O2;
10-12 lt/min con reservoir 80-90% di O2.


Tecnica:

  • posizionati dietro la testa del paziente;
  • appoggia la maschera, solleva la mandibola ed estendi la testa con la mano sinistra;
  • comprimi il pallone con la mano destra (mano a C).
ventilazione pallone-maschera

Insufflazioni brusche o eseguite senza una adeguata pervietà delle vie aeree possono provocare distensione gastrica. Nel caso che la ventilazione non sia efficace, è necessario passare subito ad un altro tipo di ventilazione (bocca-maschera o bocca-a-bocca).
La difficoltà di mantenere una buona aderenza della maschera e di garantire un sufficiente volume corrente rendono necessario un addestramento specifico per raggiungere una manualità adeguata.



VALUTAZIONE DELLA PRESENZA DI ATTIVITA' CIRCOLATORIA



Dopo aver effettuato 2 insufflazioni è necessario valutare se è presente l'attività circolatoria. Per far questo si ricerca la presenza di pulsazioni alla carotide (polso carotideo) e i segni di circolo (atti respiratori, movimenti degli arti, colpi di tosse):

  • mantieni estesa la testa della vittima con una mano;
  • con l'indice ed il medio dell'altra mano individua il pomo di Adamo;
  • fai scivolare le dita dal pomo di Adamo verso di te fino ad incontrare un incavo nella parte laterale del collo;
  • senti per 10 secondi con i polpastrelli se ci sono pulsazioni in questa area; la pulsazione va cercata con delicatezza per evitare di schiacciare l'arteria.

La ricerca del polso si esegue dal lato dove si trova il soccorritore; si deve evitare che le dita siano poste di traverso sulle vie aeree per non comprimerle.



C. COMPRESSIONI TORACICHE (massaggio cardiaco esterno)



Se il polso carotideo è assente ciò significa che è assente una attività cardiaca efficace: allerta l'ALS (il team di rianimazione cardio-polmonare avanzata, la centrale operativa 118).
E' necessario provvedere alla circolazione artificiale per mezzo delle compressioni toraciche o massaggio cardiaco esterno.
II cuore si trova all'interno della gabbia toracica subito dietro lo sterno; comprimendo lo sterno il cuore viene schiacciato contro la colonna vertebrale e questo, assieme ad un aumento della pressione all'interno del torace, permette al sangue contenuto nelle camere cardiache e nei grossi vasi di essere spinto in circolo; rilasciando il torace il cuore si riempie di nuovo.

posizione del cuore nella gabbia toracica



Tecnica:
Ricerca del punto di compressione e posizione delle mani (linee guida 2000):

  • fai scorrere il medio lungo il margine inferiore della cassa toracica ed individua il punto di incontro dell'ultima costa con lo sterno;
  • appoggia l'indice al di sopra di questo punto sulla parte ossea dello sterno;
  • scorri con il "calcagno" lo sterno fino al dito dell'altra mano (accanto al dito); questo è il punto corretto dove effettuare le compressioni;
  • appoggia il "calcagno" della prima mano sopra l'altra ed intreccia le dita per assicurarti che rimangano sollevate e non comprimano le coste.
ricerca del punto di compressione e posizione delle mani

Esecuzione del massaggio cardiaco:

  • posizionati in modo che le tue braccia e le spalle siano sulla verticale dell'area della compressione;
  • comprimi ritmicamente il torace ad una frequenza di 100/min; il torace si deve abbassare di 4-5 cm;
  • la compressione ed il rilasciamento devono avere la stessa durata;
  • mantieni le braccia tese, sfruttando il peso del tronco;
  • alterna 15 compressioni a 2 insufflazioni sia che tu sia solo, sia che siate due soccorritori;
  • dopo 4 cicli, e successivamente ogni minuto, ricontrolla il polso carotideo; se è assente, continua.
esecuzione del massaggio cardiaco



Qualora ricompaia il polso, ripercorri la sequenza al contrario (C-B-A):

  • se il polso è presente, valuta il respiro (GAS): se assente esegui una insufflazione ogni 5 secondi circa, verificando ogni 30 secondi circa che il polso sia sempre presente;
  • se ricompare anche l'attività respiratoria, continua a mantenere pervie le vie aeree sollevando il mento ed estendendo il capo o, se è indicato utilizza la posizione laterale di sicurezza.





RIEPILOGO
SEQUENZA BLS - UN SOCCORRITORE (senza DAE)




  • 1. Valuta lo stato di coscienza;

se la vittima non risponde:

  • 2. Chiama aiuto, chiedi il defibrillatore (DAE), posiziona, allinea;
  • 3. Pervietà delle vie aeree: sollevamento del mento, iperestensione del capo, esplorazione del cavo orale;
  • 4. Valuta per 10 secondi la presenza di attività respiratoria (GAS).

se assente:

  • 5. 2 insufflazioni lente e graduali (2 secondi);
  • 6. Valuta per 10 secondi la presenza del polso carotideo e dei segni di circolo.

se assente:

  • 7. Compressioni toraciche: 100/min. Alterna 15 compressioni a 2 insufflazioni;
  • 8. Dopo ogni minuto valuta se è ricomparso il polso: se assente continua con i cicli di 15/2.

se presente:

  • 9. Valuta il respiro (GAS): se assente 12 ventilazioni (1 ogni 5 secondi);

se presente:

  • 10. Valuta la coscienza: se assente metti in posizione laterale di sicurezza.
riepilogo della Sequenza del BLS



Se il DAE è disponibile, rilevata l'assenza del polso carotideo e dei segni di circolo, il soccorritore accende il DAE, avvia l'analisi e se lo shock è consentito (ritmo defibrillabile) preme il pulsante di scarica. Attiva l'ALS dopo le prime 3 scariche o in presenza di "shock non consigliato" (vedi II parte del manuale BLSD).



BLS PRATICATO DA DUE SOCCORRITORI (senza DAE)



La sequenza del BLS viene attuata da due soccorritori in modo più efficace e meno faticoso per gli operatori.

BLS praticato da due soccorritori

Separazioni dei ruoli:

  • il 1° soccorritore effettua le fasi del BLS come descritte sopra fino alla valutazione della presenza del polso e dei segni di circolo, posizionandosi dietro alla testa del paziente nel caso vengano impiegati mezzi aggiuntivi per la ventilazione (pocket mask, pallone-maschera);
  • il 2° soccorritore aiuta il 1° nel posizionamento della vittima e si prepara ad effettuare le compressioni toraciche prendendo posto a fianco del torace del paziente;
  • il 1° soccorritore, accertata l'assenza del polso carotideo e dei segni di circolo, comunica al 2°: "è un arresto cardiaco: attiva l'ALS, inizia il massaggio";
  • il 2° soccorritore inizia le compressioni toraciche contando ad alta voce per sincronizzarsi con le insufflazioni;
  • si alternano 15 compressioni e 2 insufflazioni;
  • il 1° soccorritore dopo il primo minuto (e successivamente ogni minuto) invita il 2° ad interrompere le compressioni e rivaluta per 10 secondi la presenza del polso.

Scambio fra i due soccorritori:

quando uno dei due è stanco (più facilmente il 2°) chiede uno scambio dei ruoli:

  • "alla fine di questo ciclo, cambio";
  • finisce le 15 compressioni, si sposta alla testa del paziente, valuta per 10 secondi la presenza del polso e dei segni di circolo, insuffla;
  • l'altro soccorritore, dopo che il compagno ha effettuato la 15a compressione, si sposta a fianco del torace, ricerca il punto di compressione e dopo l'insufflazione inizia le compressioni toraciche.

Se il DAE è disponibile, rilevata l'assenza del polso carotideo e dei segni di circolo, il 2° soccorritore invita il 1° soccorritore ad allertare l'ALS, accende il DAE, avvia l'analisi e se lo shock è consentito (ritmo defibrillabile) preme il pulsante di scarica (vedi II parte del manuale BLSD).



OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE DA CORPO ESTRANEO



Un corpo estraneo può provocare un'ostruzione parziale o completa delle vie aeree.
Più frequentemente il corpo estraneo, nell'adulto, è rappresentato da materiale alimentare solido in pazienti con riflessi della tosse torpidi per età avanzata, assunzione di alcool o patologie neurologiche.
Occorre sospettare l'ostruzione da corpo estraneo qualora il soggetto manifesti improvvisamente difficoltà respiratoria, accompagnata da sforzi respiratori inefficaci e seguita da cianosi, o perdita di coscienza inspiegabile.
L'ostruzione può essere incompleta e l'attività respiratoria può essere sufficiente a non determinare perdita di coscienza; in questo caso il soggetto viene incoraggiato a tossire ed a respirare spontaneamente, cercando di non interferire con i suoi tentativi di espellere il corpo estraneo.
Se l'ostruzione è completa, il soggetto presenterà i sintomi tipici dell'ostruzione respiratoria:

  • non riesce a respirare, parlare, tossire;
  • si porta le mani alla gola.

L'ostruzione può essere sospettata anche nel corso delle procedure BLS in una vittima non cosciente nella quale le insufflazioni risultano inefficaci (il torace non si espande nonostante che l'estensione della testa e il sollevamento del mento siano corretti).
In questo caso, dopo aver ricontrollato l'adeguatezza della iperestensione del capo, si insuffla altre 3 volte quindi si procede con il massaggio cardiaco esterno provocando una "tosse artificiale" mediante le compressioni sullo sterno: l'aumento brusco della pressione nelle vie aeree produce una spinta verso l'alto che può dislocare o far espellere il corpo estraneo. I colpi sul dorso vengono utilizzati nel paziente in piedi o seduto (ostruzione parziale) alternati alla compressioni sotto-diaframmatiche.



Tecnica della manovra di Heimlich



Se la vittima è in piedi o seduta:

  • il soccorritore si posiziona alle spalle del paziente;
  • pratica 5 colpi dorsali (fra le scapole);
  • pone entrambe le braccia attorno alla vita del paziente;
  • pone una mano stretta a pugno tra l'ombelico e l'estremità dello sterno e con l'altra mano stringe il polso della prima;
  • comprimendo il pugno nell'addome esercita ripetutamente delle brusche spinte dal basso verso l'alto;
  • alterna i colpi dorsali con le compressioni sotto-diaframmatiche.
tecnica della manovra di Heimlich

Se la vittima è a terra:

  • viene messa in posizione supina;
  • il soccorritore si posiziona a lato del paziente;
  • appoggia il "calcagno" della mano sul punto di repere (compressione) ed effettua le 15 compressioni;
  • controlla il cavo orale per visualizzare eventuali corpi estranei dislocati dalla manovra, controlla il polso e se assente, inizia i 4 cicli di 15 compressioni e 2 insufflazioni.




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